Bonus scuole paritarie nella Manovra 2026: famiglie verso contributo extra da 1.500 euro?

Bonus scuole paritarie nella Manovra 2026: famiglie verso contributo extra da 1.500 euro?

Due bambini sorridono alla scrivania con un libro aperto. L'immagine simboleggia l'educazione e il sostegno alle famiglie. - unraggiodiluna.it

Deborah Leonori

Novembre 21, 2025

Un voucher da destinare alle famiglie che scelgono la scuola paritaria torna al centro del confronto politico mentre la manovra di bilancio prende forma. Il tema non è nuovo, ma la sua riproposizione riaccende tensioni e alleanze: sul tavolo ci sono proposte concrete, firme note e stanziamenti che potrebbero cambiare il quadro per migliaia di iscritti. In un Parlamento in cui emendamenti si sovrappongono e priorità economiche si contendono lo spazio, l’ipotesi di un contributo di 1.500 euro per nucleo familiare con ISEE fino a 30mila euro si presenta come una soluzione mirata ma anche divisiva.

La proposta e chi la sostiene

La misura immaginata prevede un voucher da 1.500 euro per le iscrizioni alle scuole paritarie, riservato ai nuclei con ISEE inferiore a 30mila euro. Non è un’idea casuale: in passato ha già generato un ampio dibattito, con sostenitori che ne sottolineano la valenza sociale e oppositori preoccupati per l’equilibrio con la scuola statale. Secondo indiscrezioni, la riproposizione arriva tramite due emendamenti: il primo presentato da una componente di centrodestra, il secondo promosso da una lista moderata con primo firmatario un ex ministro. Tra i nomi più citati nelle stanze parlamentari spiccano esponenti noti che stanno esercitando pressione per inserire le modifiche nel testo della manovra.

Oltre al supporto diretto alle famiglie, chi firma la proposta parla di un effetto indiretto sulla sostenibilità degli istituti: l’idea è che la riduzione dell’onere delle rette possa contenere il calo delle iscrizioni e stabilizzare bilanci fragili. Un dettaglio che molti sottovalutano è il legame tra questa misura e le modifiche al calcolo dell’ISEE riguardanti l’abitazione principale: chi vive in città lo nota nella pratica quotidiana, perché la base di calcolo può influire sulla platea dei beneficiari.

Bonus scuole paritarie nella Manovra 2026: famiglie verso contributo extra da 1.500 euro?
Banchetti di banconote da 500 e 200 euro. Potenziale bonus di 1.500 € per le famiglie per le scuole private. – unraggiodiluna.it

Iter parlamentare e scenari possibili

La strada perché il voucher entri nella legge è tortuosa. Gli emendamenti — compreso quello che propone un fondo aggiuntivo per gli istituti — passeranno attraverso il vaglio delle commissioni, dovranno essere valutati nel contesto dell’intero pacchetto di modifiche e poi essere approvati in aula. Il percorso legislativo prevede scadenze stringenti: il testo deve completare l’iter e arrivare in Gazzetta Ufficiale entro la data indicata dal Governo come termine dei lavori parlamentari. Questo mette pressione sulle forze politiche, che potrebbero dover ridimensionare proposte o concentrarsi su misure ritenute prioritarie.

Nel dettaglio, l’emendamento firmato dall’esponente moderato non si limita al voucher ma prevede anche uno stanziamento di 20 milioni per le scuole secondarie paritarie, con l’obiettivo di sostenere la loro tenuta economica. Se approvato, il fondo sarebbe pensato per coprire costi di gestione crescenti e per evitare chiusure di sezioni o tagli all’offerta formativa. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che molte realtà paritarie svolgono funzioni territoriali importanti, specie in aree dove la rete statale è sotto pressione: il finanziamento potrebbe avere ricadute locali immediate.

Tuttavia, non esiste garanzia che il voucher e i 20 milioni superino tutte le fasi di valutazione. Molte proposte vengono limate o scartate nel corso delle audizioni e degli accordi di maggioranza: per questo, il dibattito prosegue, con alleanze e opposizioni pronte a pesare ogni singolo euro. Per le famiglie e per gli istituti paritari resta aperta la questione della sostenibilità: una risposta politica che alcuni considerano necessaria, altri giudicano secondaria rispetto ad altri investimenti nel sistema educativo.

Resta dunque in piedi una scelta politica rilevante: se la misura dovesse essere approvata, cambierebbe la vita quotidiana di molte famiglie e la strategia di istituti che oggi navigano acque difficili; se esclusa, il tema delle paritarie continuerà a essere un nodo irrisolto nel dibattito pubblico e nelle stanze dei decision-maker italiani.